SONO TORNATI I VIKINGHI

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B. Kristinsson, Sigurdsson, Bjarnasson, Hereidarsson, Gudjonson, R. Kristinsson, B. Gunnarsson, Einarsson, I. Sigurdsson, Gudjohnsen, Helguson.

Questo è l’undici titolare Islandese che nell’Agosto 2004 batté l’Italia in amichevole con Lippi alla prima panchina azzurra. Ai tempi fu quasi uno shock questa sconfitta visto che la piccola Islanda occupava i bassi fondi del ranking FIFA, come del resto fino a pochi anni fa quando erano alla posizione 131. Oggi invece, anno 2017, sono alla posizione numero 23 con la possibilità, in caso di vittoria casalinga contro il Kosovo, di accedere per la prima volta ad una fase finale dei mondiali di calcio.

Si può dire che tutto sia cominciato nel 2002 con una legge del governo per sconfiggere la tendenza dei giovani nell’abusare di alcool e fumo. Da qui furono aperti molti centri sportivi al chiuso per poter permettere la pratica sportiva tutto l’anno in un paese dove il clima ne fa da padrone. Oltre al benessere per una vita sana, si stanno vedendo i risultati positivi soprattutto nello sport: pallamano, basket(dove i tifosi sono molto pittoreschi) e appunto, il calcio con giocatori che militano nei campionati più importanti d’Europa.

Nel 2014 l’Islanda è stata sconfitta dalla Croazia negli spareggi per i mondiali in Brasile(guarda caso la stessa Croazia è nello stesso girone dei vichinghi e rischia molto stasera in Ucraina) mentre nel 2016 ha ottenuto una storica qualificazione agli Europei di Francia dove si è spinta fino ai quarti di finali perdendo contro i padroni di casa per 5-2. Durante la manifestazione è balzata agli occhi di tutti la performance del telecronista al gol del 2-1 contro l’Austria e soprattutto l’esultanza, o meglio, il grido di battaglia(il Geyser Sound) a fine di ogni partita con capitan Gunnarsson a guidare le danze con i propri tifosi.

CURIOSITA’

L’Islanda presenta un’onomastica molto particolare nel 90% dei casi, ovvero i nomi sono patronimici riflettendo il nome del padre o in alcuni casi della madre e non il cognome storico della famiglia come avviene da noi. Si utilizza per i maschi il suffisso SON mentre per le femmine DOTTIR(Prendiamo d’esempio il capitano Islandese che fa Aaron Gunnarsson: il figlio maschio avrà come “cognome” Aaronson e la figlia Aaronsdottir che significa essere il figlio di). Riguardo sempre i nomi da dare ai figli gli Islandesi sono molto restrittivi, o usi quelli già esistenti o sennò devi prima passare da una commissione che deciderà se il nome va bene oppure no(deve contenere ESCLUSIVAMENTE lettere dell’alfabeto islandese, altrimenti non state manco a provarci). Visto che in Islanda è possibile adottare bambini da coppie dello stesso sesso, qui per dare il nome patronimico si usa la maggior parte delle volte il nome della madre naturale.

Tornando all’aspetto sportivo: l’islanda è l’esempio perfetto di come, con serietà, costanza e programmazione si riesca ad ottenere risultati sulla carta impossibili.

Che la favola continui allora, alla fine quando giocano questi ragazzi ci sentiamo tutti un po’ Islandesi.

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